PER ENZO MOSCATO

In ricordo di Enzo Moscato e della sua opera

                Tradizione, Tradimento, Tradinvenzione

Quaderno del Centro Studi sul Teatro Napoletano

Enzo Moscato, autore, attore, regista, cantante, antropologo, filosofo, ci ha lasciato a dicembre del 2024, giusto un anno fa. La cultura, napoletana e italiana, dal teatro alla letteratura e alla musica, ha perso un fondamentale punto di riferimento, una presenza che dagli anni Ottanta fino, appunto ad un anno fa, ha saputo interpretare in profondità e consapevolezza un’epoca di stravolgimenti sociali, etici, antropologici.

Nel gennaio del 2023 a Napoli, nella Sala Assoli, allora gestita da Moscato e dalla sua compagnia, venne promossa e organizzata dalla collega Prof.ssa Antonia Lezza una giornata di studi sull’opera del Nostro, lui presente attivamente. Un evento molto partecipato, pienamente riuscito sia sotto il profilo strettamente culturale, sia sotto quello più generale di un clima umano e relazionale direi splendido, e posso testimoniarlo essendo stato io stesso partecipe all’incontro.

Dopo due anni da quella indimenticata giornata, in un prezioso ed elegante volumetto, curato dalla Lezza stessa, edito dalla casa editrice partenopea di antico “lignaggio” Libreria Dante & Descartes, uscito a fine 2024, si offrono ai lettori gli appassionanti interventi tenuti in quel giorno (30 gennaio 2023).

 Da, in apertura, Antonia Lezza, profonda e assidua conoscitrice del percorso di Moscato, anche nelle “vesti” di cattedratica di Letteratura  teatrale italiana all’Università di Salerno, con Ma noi dobbiamo giocare. To play.

Dalla giovane Simona Scattina, studiosa “agguerrita” e valida docente all’Università di Catania, con  Enzo Moscato e Franco Scaldati: prove di prossimità.

Da Pasquale Scialò, musicologo  e compositore, docente universitario, titolare di numerosi e prestigiosi premi, con Parole con le ali.

Da Laura Sicignano, valente regista teatrale e drammaturga, direttrice di Teatri Stabili, con Baccanti à la manière de Enzo Moscato: disturbi, anarchia, ironia.

Dal sottoscritto Giorgio Taffon, con Da Antonin Artaud, a Carmelo Bene, a Enzo Moscato.

E, infine, da Igina Di Napoli, direttrice della Casa del Contemporaneo, apprezzata architetto,  con We love Enzo.

Evito di entrare direttamente nel merito di ogni contributo offerto, anche perché lo fa la stessa curatrice nello scritto di apertura succitato dove nelle ultime pagine introduce il lettore ad ogni singola relazione, dandone il “succo” con abile capacità di sintesi e sapendo con fine intuito da studiosa attenta e profonda cogliere i nuclei più significativi di ciascun scritto.

D’altra parte essendo il mio un “invito” alla lettura, a titolo essenzialmente informativo, e al contempo raccomandandola caldamente a coloro che mi seguono, il mio intento in queste righe è quello di profilare suggestioni che spingano a prendere in mano il Quaderno dedicato a Moscato.

Innanzi tutto si coglie, a mio parere, il fervore di un contesto generale di cultura teatrale e musicale, napoletana e non solo. Il lungo, profondo lavoro di Moscato appare come una sineddoche che sta per il tutto, parte ben rappresentativa di un macrocosmo, la quale ancora oggi si pone al centro del pensare, fare, scrivere teatro in tempi difficilissimi non solo per l’arte teatrale.

Poi,  si resta affascinati da  come un autore-attore-regista-cantante-uomo di cultura risulta essere di grande rilievo dal momento che agglutina nel suo impasto artistico  personale tanti nomi importanti: da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo, da Franco Scaldati a Carmelo Bene, da Euripide ad Antonin Artaud, e molti altri ancora: da ciò il conio del termine Tradinvenzione, derivante da Tradizione e Tradimento in una sorta di crasi efficace e sorprendente, chiave interpretativa del saper procedere in avanti ma con lo sguardo che .sa vedere anche indietro.

Infine si intuisce come Moscato, antropologo e filosofo di formazione, dati gli studi universitari, ha saputo traguardare oltre qualsiasi frontiera, sapendo stare assieme, “ossimoricamente”, al centro e ai margini; capacità, la sua, di allargare con la mente e col sentimento ogni possibile orizzonte, sia materiale che spirituale.

Ci sarebbero tanti altri spunti, ma io confido nel fatto che il Quaderno restituisca tutte le numerose suggestioni che dall’inizio furono avvertite il 30 gennaio 2023.

elaborazione grafica di FRANCESCO CIANCIULLI